Pino l'albero di Natale

di favoline.it

Pino l'albero di Natale

In un angolo remoto e incantato del villaggio, dove la neve cadeva soffice e le stelle brillavano più luminose, viveva Pino. Non era un albero qualunque; era un abete maestoso con rami verdi e rigogliosi che si estendevano verso il cielo come braccia accoglienti. La sua corteccia era segnata dal tempo, ma ogni solco raccontava una storia di venti, piogge e giorni soleggiati.

Tommaso, un bambino dal cuore puro e dagli occhi curiosi, viveva in una casetta con il tetto spiovente proprio vicino al bosco. Amava l'inverno più di ogni altra stagione, per lui era il tempo delle meraviglie, dei giochi nella neve e, soprattutto, di Natale. Il suo papà, un uomo dal sorriso gentile e dalle mani abili, aveva notato da tempo l'ammirazione del figlio per Pino. Così, in una fredda mattina di dicembre, decise di fare di questo Natale il più memorabile di sempre.

Quando Tommaso vide Pino nel loro soggiorno, i suoi occhi si illuminarono come mai prima d'ora. Si avvicinò timido, sfiorando le fronde con le dita, e sussurrando parole dolci come se potesse comunicare con l'albero. I preparativi per addobbarlo iniziarono subito. Tommaso aveva raccolto decorazioni per mesi: palline di vetro dipinte a mano, fiocchi di neve di carta, piccole casette di legno e una miriade di luci colorate.

Ma quando le risate di Tommaso si trasformarono in espressioni di sorpresa per i continui movimenti di Pino, l'atmosfera cambiò. La madre di Tommaso, una donna dal cuore grande e dalle risate contagiose, si unì a loro cercando di aiutare. Crearono strategie, come addobbare Pino quando sembrava più "tranquillo" o cantare dolci melodie per calmarlo. Ma nulla sembrava funzionare; Pino era troppo sensibile al solletico.

Una sera, mentre la luna splendeva alta e piena, Tommaso si sedette accanto a Pino, parlandogli come a un vecchio amico. Gli raccontò del suo desiderio di avere il più bello degli alberi di Natale, di come avesse sognato le luci e le decorazioni che avrebbero rischiarato le lunghe notti invernali. Pino, ascoltando le parole sincere del bambino, sentì un calore interiore. Per la prima volta, capì il significato del suo ruolo, non solo come albero ma come portatore di gioia.

Così, con uno sforzo incredibile e un coraggio nuovo, Pino si preparò a diventare ciò che Tommaso aveva sempre sognato. La mattina seguente, quando i primi raggi del sole iniziarono a sciogliere la brina sulle finestre, Tommaso e la sua famiglia furono testimoni di un piccolo miracolo. Riuscirono ad addobbare Pino senza che una sola decorazione cadesse.

Le settimane passarono e la notizia del magnifico albero di Natale di Tommaso si diffuse in tutto il villaggio. La gente veniva da lontano solo per vedere Pino, che ormai brillava di mille luci, riflettendo la gioia e lo spirito del Natale in ogni scintillio. I bambini lasciavano letterine ai suoi piedi, pieni di desideri e sogni, fiduciosi che Pino potesse in qualche modo farli arrivare a Babbo Natale.

E così, in quella stagione di festa, Pino non fu solo un albero di Natale ma un simbolo di speranza e magia. Con la sua resistenza e il suo splendore, insegnò a tutti che con l'amore e la perseveranza, anche le sfide più grandi possono essere superate. E per Tommaso, divenne il custode di un Natale indimenticabile, un amico silenzioso che con la sua presenza aveva reso il mondo un po' più luminoso e gioioso.

Pubblicato in Storie Classiche, Storie di Natale
Aggiornato il 21/12/2023

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