La Notte Magica di Giorgio e la Befana

di Tommy

La Notte Magica di Giorgio e la Befana

In una gelida notte d'inverno, sotto un cielo trapuntato di stelle, la Befana volava silenziosamente. Il vento freddo sibilava tra le pieghe del suo mantello logoro, mentre le sue mani incallite stringevano saldamente la vecchia scopa di legno. Nella sua borsa di tela, doni e dolcetti attendevano di essere distribuiti ai bambini che avevano mostrato buon comportamento durante l'anno. Ma tra tutti i suoi oggetti, la bacchetta magica era la più preziosa, poiché senza di essa, la Befana non avrebbe potuto governare la sua scopa.

La notte dell'Epifania era sempre stata speciale per la Befana, che attraversava i cieli d'Italia per portare gioia e sorprese. Tuttavia, quella notte una raffica improvvisa la colse di sorpresa. La sua bacchetta, scivolata dalle dita intirizzite, cadde giù, verso un ignoto destino.

Nel frattempo, in una piccola città avvolta nel silenzio, Giorgio, un bambino curioso con occhi scintillanti, giaceva nel suo letto, troppo eccitato per dormire. Aveva aspettato tutto l'anno per questo momento, sognando i dolci che la Befana avrebbe portato. Sentendo un lieve rumore fuori dalla sua finestra, corse a vedere cosa stesse succedendo e vide la bacchetta cadere nel suo giardino.

Scendendo di soppiatto le scale per non svegliare i genitori, Giorgio si avventurò fuori nel freddo pungente. La luna piena illuminava il giardino, rendendo la bacchetta facile da trovare. Era calda al tatto, vibrante di una magia antica e misteriosa.

La Befana, nel frattempo, era atterrata sul tetto di casa di Giorgio. Con passi incerti, scese giù per il camino e si ritrovò in un salotto pieno di ombre danzanti, creato dal fuoco scoppiettante nel camino. Fu qui che incontrò la calza vivace, un calzino colorato che saltellava da una parte all'altra della stanza, evitando cocciutamente ogni tentativo di essere riempito di carbone.

Giorgio, tenendo stretta la bacchetta, entrò nel salotto proprio mentre la Befana cercava di catturare la calza. La scena che si presentò ai suoi occhi era quasi irreale: una vecchia strega che insegue una calza saltellante. Ma Giorgio, con il coraggio e l'innocenza di un bambino, si avvicinò e toccò delicatamente la calza con la bacchetta. Un bagliore dorato avvolse la stanza, e la calza si fermò, riempiendosi magicamente di dolci e piccoli giocattoli.

La Befana, vedendo Giorgio con la sua bacchetta, sorrise con gratitudine. "Grazie, caro bambino," disse con voce calda e gentile, "mi hai aiutato più di quanto tu possa immaginare." Come ringraziamento, oltre a riempire la calza di Giorgio con i doni più splendidi, le lasciò un piccolo sacchetto di dolci speciali, fatti solo una volta all'anno, per i bambini che mostravano una gentilezza straordinaria.

Con un cenno del capo e un sorriso affettuoso, la Befana riprese la sua bacchetta e, con un balzo aggraziato, risalì nel camino. Giorgio, affacciandosi alla finestra, la vide scomparire nel cielo notturno, lasciando dietro di sé una scia di stelle scintillanti.

Da allora in poi, ogni Epifania, la Befana visitava per prima la casa di Giorgio, lasciando doni speciali e ricordandogli sempre quella magica notte in cui un bambino e una strega avevano condiviso un momento di pura magia.

Pubblicato in Storie Classiche, Storie di Natale
Aggiornato il 07/12/2023

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