Il Soldatino di Piombo

di Hans Christian Andersen, raccontata da favoline.it

Il Soldatino di Piombo

In una vecchia bottega di giocattoli, un artigiano con mani sapienti e occhi brillanti di passione si dedicava alla creazione di un reggimento di soldatini di piombo. Questi giocattoli, destinati a essere un regalo per il compleanno di un bambino del vicinato, erano modellati con estrema cura, ma, a causa di una mancanza di materiale, l'ultimo soldatino fu completato con solo una gamba.

Quando il bambino aprì il suo regalo, esclamò di gioia alla vista dei soldatini. Ognuno di loro era fiero e rigido, con la sua uniforme dipinta e il fucile al fianco. Tra questi, il soldatino monco attirò la sua attenzione, non per la sua imperfezione, ma per la sua postura impavida e determinata.

Il soldatino, nonostante la sua unica gamba, non si sentiva inferiore ai suoi compagni. La sua vista era spesso catturata da una ballerina di cartapesta, che stava sull'altro lato della stanza. Anche lei sembrava avere una sola gamba, poiché stava in equilibrio su un piede, con l'altro alzato così in alto da essere nascosto dalla sua gonna. Il soldatino si innamorò di quella figura eterea, immaginando un'affinità con lei.

Una sera, un soffio di vento spazzò attraverso la stanza, facendo cadere il soldatino dalla finestra. Lui atterrò in strada, lontano dalla sua amata ballerina e dal calore della casa del bambino. Sperduto e solo, il soldatino fu raccolto da due ragazzi che, per gioco crudele, lo misero su una barchetta di carta e lo lasciarono alla deriva in un canale.

Il soldatino, intrappolato sulla barchetta, navigò attraverso fognature buie e spaventose. Ratti grossi e minacciosi osservavano dalla riva, ma lui rimase impavido, il suo sguardo fisso in avanti, pensando alla ballerina. Dopo un viaggio tormentato, la barchetta si dissolse, lasciandolo cadere nelle profondità dell'acqua.

Per miracolo, una grande carpa lo inghiottì. Dentro il ventre del pesce, il soldatino rifletté sulla sua situazione. Nonostante la disperazione, non si arrese. Cercò di mantenere la speranza, ricordando il sorriso della ballerina e il calore della casa.

Fortunatamente, la stessa carpa fu pescata e portata nella cucina della casa del bambino. Quando la cuoca aprì il pesce, trovò il soldatino e lo restituì al bambino, che esultò rivedendo il suo eroico giocattolo.

Tornato nella sua vecchia posizione, il soldatino rivide la ballerina. I loro sguardi si incrociarono, e in quel momento, lui capì che lei danzava non solo con una gamba, ma con due. Il suo amore, però, non diminuì. Anzi, il suo cuore batteva più forte, sapendo che la loro connessione era più che una semplice somiglianza fisica.

Ma la felicità fu breve. Durante un gioco, un altro soffio di vento, più forte del precedente, spazzò via il soldatino, facendolo cadere nella stufa. Mentre si scioglieva, il suo ultimo pensiero fu per la ballerina. Anche lei, colpita da una scintilla, prese fuoco e si trasformò in cenere.

Il giorno dopo, tra le ceneri della stufa, il bambino trovò qualcosa di strano: un cuoricino di piombo, fuso e ancora intatto. Era tutto ciò che rimaneva del coraggioso soldatino, il simbolo del suo amore indomito e della sua inarrestabile determinazione.

Pubblicato in Storie Classiche
Aggiornato il 19/11/2023

Questo lavoro è stato scritto originalmente da Hans Christian Andersen ed è stato poi rielaborato, riscritto, riassunto e adattato per un pubblico con sensibilità diversa, come ad esempio i bambini, da favoline.it e pubblicato su favoline.it.
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